mercoledì 13 dicembre 2017

Al via uno studio clinico internazionale per sperimentare un nuovo farmaco contro la Sla, sclerosi laterale amiotrofica.
Il progetto sarà coordinato da Humanitas, che ha partecipato al bando Horizon 2020 per malattie rare e farmaci orfani insieme ai partner internazionali e alle associazioni dei pazienti, come Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), il cui supporto è fondamentale in questo tipo di malattia. Il progetto, che ha ricevuto l’apprezzamento dei comitati Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, è risultato essere il primo su 127 partecipanti e riceverà circa 5,6 milioni di euro dalla Commissione europea
 
 

mercoledì 22 novembre 2017

AISLA avvia un'indagine per realizzare il primo Registro Nazionale delle persone affette da SLA.
Da oggi è disponibile online il questionario per la raccolta
dei dati anagrafici e clinici dei pazienti.
Si invitano tutte le famiglie con SLA a compilare l'indagine preliminare

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdUoCIdFvPryZNmZ4DOhRUgYf2tHryHepclM6CXWu_Wn0lInA/viewform

giovedì 9 novembre 2017

In occasione del 48° Congresso della Società italiana di Neurologia,  sono stati presentati importanti sviluppi terapeutici della neuro-genetica e della diagnostica avanzata .

“Non c’è dubbio che i recenti avanzamenti della neuro-genetica rappresentino uno dei risultati più importanti degli ultimi anni – afferma il Prof. Gianluigi Mancardi, Presidente della Società Italiana di Neurologia e Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Genova – La SMA ora può essere affrontata e trattata: grazie alla somministrazione per via lombare di oligonucleotidiantisenso, infatti, l’organismo produce una proteina in grado di mantenere in vita e in attività i motoneuroni spinali. Si tratta di un avanzamento di eccezionale rilevanza nel settore delle malattie degenerative del sistema nervoso, che fa ben sperare per le altre forme patologiche degenerative, ora incurabili, come laCorea di Huntington e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).


sabato 21 ottobre 2017

AUGURI MAMMA ......

martedì 17 ottobre 2017

È iniziato negli USA  l'arruolamento dei paziente per la  fase 3, l'ultima prima dell'approvazione, di un trattamento a base di staminali per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

Lo ha annunciato l'azienda BrainStorm Cell Therapeutics che ha messo a punto la terapia chiamata "NurOwn".


mercoledì 4 ottobre 2017

In Italia è disponibile un nuovo farmaco per la sclerosi laterale amiotrofica ( SLA ), Edaravone ( Radicut ), approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, in grado di ridurre moderatamente gli effetti negativi della malattia sull’attività motoria dei pazienti.



mercoledì 13 settembre 2017

Creati motoneuroni da cellule della pelle

Scoperto un nuovo modo per trasformare le cellule della pelle direttamente nei neuroni motori. La tecnica, sviluppata da un team di ricercatori americani potrebbe aiutare nella ricerca di malattie come la sclerosi laterale amiotrofica

mercoledì 6 settembre 2017

mercoledì 5 luglio 2017

Arriva in Italia nuovo farmaco

Primo Paese in Europa ad avere nuovo farmaco contro la SLA

Radicut, nome commerciale dell'edaravone.
 
 

 

 

mercoledì 28 giugno 2017

Scienziati israeliani annunciano nuovo trattamento per la SLA
 
 

giovedì 22 giugno 2017

Due elettrodi nell'area cerebrale deputata al movimento e i tre anni di prognosi diventano dieci.

Lo studio presentato in occasione della giornata mondiale sulla malattia dai ricercatori del Campus Bio-Medico, il centro ospedaliero universitario .

mercoledì 21 giugno 2017

   

                                    Ciao Mamma ........ 21/06/08 - 21/06/17
 

venerdì 9 giugno 2017

lunedì 8 maggio 2017

Approvato il primo farmaco 

contro la SLA negli USA:

I malati che hanno ricevuto il farmaco hanno evidenziato un deciso rallentamento nella progressione della malattia

  Approvato, per la prima volta da 20 anni, negli Stati Uniti, un nuovo farmaco contro la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), detta anche morbo di Lou Gehrig: la Food and drug administration (Fda) ha dato l'ok al medicinale a base di edaravone.

 

sabato 22 aprile 2017


Un team di ricercatori del Medical Research Council (MRC), nel Regno Unito, ha individuato due farmaci che impediscono la morte delle cellule cerebrali in modelli murini di malattie neurodegenerative,  uno dei due composti è già in uso per il trattamento della depressione potrebbe tuttavia accelerare il processo per usarlo come terapia.

I medicinali usati per lo studio, i cui risultati sono stati ripresi dalla rivista Brain, sono il Trazodone e il Dibenzoilmetano (DBM)

martedì 18 aprile 2017

Uno studio, pubblicato su Autophagy, ha mostrato come ottimizzare la rimozione delle proteine neurotossiche in due differenti forme di malattia del motoneurone: l’atrofia muscolare spinale e bulbare ( SBMA ) e la sclerosi laterale amiotrofica: SLA

I ricercatori di Angelo Poletti, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, Centro di Eccellenza sulle Malattie Neurodegenerative ( CEND ), dell’Università degli Studi di Milano ha individuato un meccanismo compensatorio attivato dalle cellule per eliminare le proteine neurotossiche responsabili di atrofia muscolare spinale e bulbare e sclerosi laterale amiotrofica.


giovedì 13 aprile 2017

Sclerosi laterale amiotrofica, scoperto un potenziale bersaglio terapeutico per bloccare la malattia

Lo rivela uno studio preliminare su animali condotto presso la Stanford University in California e pubblicato
 sulla rivista Nature.


martedì 4 aprile 2017



Una proteina svela l'aggressività della Sla, 

la scoperta italiana

La ricerca, svolta dal Centro clinico Nemo in collaborazione con il Centro Cresla dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, si è guadagnata le pagine di 'Jama Neurology', e mostra dunque un nuovo utilizzo della misurazione nel sangue della proteina C-reattiva, che potrà predire l'aggressività della SLA 

giovedì 2 marzo 2017

Sulla rivista Oncology Research i risultati di uno studio oncologico dimostra che una miscela di sostanze estratte dall'embrione di un pesce tropicale, lo Zebrafish , ha mostrato buoni effetti contro alcuni tumori ma anche contro malattie
neurodegenerative come la SLA. 
L’embrione, almeno in certi momenti ben precisi del suo sviluppo, produce una serie di proteine che sembrano in grado di bloccare le cellule staminali “cattive” responsabili di alcune forme di tumore, spingendole a differenziarsi in una forma non pericolosa. La scoperta, che apre le porte a un innovativo approccio terapeutico, arriva dopo oltre vent’anni di ricerche eseguite da Pier Mario Biava , un medico del lavoro (è primario all’ospedale di Sesto San Giovanni, vicino a Milano) prestato all’oncologia.


guarda il video


https://www.youtube.com/watch?v=npCWEtbGZF8#action=share






Individuati batteri intestinali che rallentano la progressionedella SLA
 Secondo quanto riportato sulla rivista Clinical Therapeutics, il modello murino di SLA utilizzato dai ricercatori americani

giovedì 2 febbraio 2017

Un gruppo di ricerca guidato dalla prof.ssa Anna Liscia, ordinario di Fisiologia dell'Università di Cagliari, che ha visto la collaborazione di diversi Centri di Ricerca afferenti all'ateneo del capoluogo sardo, al CNR, all'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e ad un istituto di ricerca indiano,


hanno scoperto che alcuni fitoderivati estratti dalla Withania somnifera e dalla Mucuna pruriens, piante impiegate da secoli dalla medicina tradizionale indiana (Ayurveda), sono in grado di rallentare e contrastare una serie di sintomi e di alterazioni cellulari, sub-cellulari e molecolari associati
alla Sclerosi Laterale Amiotrofica


mercoledì 1 febbraio 2017

I ricercatori stanno testando gli oligonucleotidi e valutando la loro efficacia nella cura di altre malattie neurologiche, tra cui il morbo di Huntington e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), comunemente conosciuta come morbo di Lou Gehrig.
 
Prima di avviare questa ultima fase di test il team di ricercatori ha sperimentato il medicinale anche su gruppi di scimmie cynomolgus, iniettando le dosi direttamente nel liquido cerebrospinale che circonda il midollo spinale e il cervello, proprio come sarebbe stato fatto con i pazienti umani.

Questo è un nuovo approccio promettente per ridurre i livelli tau, ma dobbiamo verificare se è sicuro nelle persone.
 I risultati ottenuti fino ad ora, indicano che vale la pena valutare questo approccio come un potenziale trattamento per le persone affette da malattie neurodegenerative Tau correlate”.
 
David Clayson - e in alcuni casi, inverte il danno neurologico. Questo composto è il primo che ha dimostrato di invertire i danni al cervello collegati a tau e che può essere potenzialmente utilizzato come terapia nelle persone affette da malattie neurodegenerative collegate a TAU”.“Abbiamo dimostrato che questa molecola riduce i livelli della proteina tau - affermano i responsabili dello studio, il professor Timothy Miller e il collega