giovedì 12 novembre 2015

 Ricerca di nuovi biomarcatori per la diagnosi della malattia

Il simposio nazionale promosso da Aisla e Arisla a Napoli fa il punto sulla Sclerosi laterale amiotrofica con il contributo di alcuni tra i maggiori esperti internazionali

di Mario Sabatelli (Presidente Commissione medico-scientifica AISLA - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica)

 

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...


La SLA è una malattia per la quale non esistono, al momento, terapie in grado di rallentarne il decorso in maniera significativa. È altrettanto vero tuttavia che la conoscenza sui meccanismi responsabili della SLA sta aumentando in maniera costante, soprattutto grazie agli studi di genetica, di biochimica e dei modelli animali. Le prime due giornate di lavoro del primo Simposio nazionale sulla SLA - promosso da AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, e da AriSLA Fondazione Italiana di ricerca per la SLA da oggi fino al 14 novembre alla Città della Scienza di Napoli - prevedono il contributo di alcuni tra i maggiori esperti internazionali che si confronteranno sulle più recenti acquisizioni nel campo della ricerca e dell’assistenza nella SLA.


Nella terza e ultima giornata i partecipanti saranno chiamati a collaborare con l’équipe del Centro di ascolto di AISLA, con l’obiettivo di costruire un percorso in grado di prendersi cura della persona affetta dalla malattia e della sua famiglia. Sono molti gli studi in corso su nuovi geni coinvolti nella SLA e quanto emergerà dal lavoro dei ricercatori sarà importante per far luce sulle cause, ancora sconosciute, della malattia, e sulla possibilità di definire strategie terapeutiche. La genetica si è dimostrata infatti un’autentica forza motrice nella ricerca della SLA, indirizzando gli studi anche in altri campi. Anche gli studi di biochimica stanno dimostrando che l’aggregazione di proteine anomale ha un ruolo fondamentale nei processi di degenerazione delle cellule nervose. Tra queste ha dimostrato di avere un ruolo importante la TDP-43, ma sono in corso di studio altre proteine che stanno mostrando un ruolo significativo nell’insorgenza e nello sviluppo della malattia, della possibilità di influenzarne la sintesi o lo smaltimento da parte delle cellule.








In questo contesto la necessità di studiare modelli animali rappresenta un argomento di grande interesse per studiare meccanismi di danno cellulare e valutare gli effetti di nuovi farmaci. Ci sono inoltre risultati interessanti sul ruolo dei processi infiammatori nella progressione della malattia e delle possibilità di cura che questo ambito di ricerca può offrire con strategie che agiscono sul sistema immunitario. Infine, un altro ambito di studio fondamentale è l’identificazione di biomarcatori per SLA: la ricerca in questo campo è di grande aiuto per la diagnosi della malattia, per valutare la progressione dei sintomi e per identificare sottogruppi di pazienti che potrebbero rispondere a trattamenti specifici. Mario Sabatelli Presidente Commissione medico-scientifica AISLA - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica