lunedì 28 luglio 2014

Sla: con un prelievo sangue si capirà l’evoluzione della malattia

La scoperta si deve a uno studio italiano diretto da Adriano Chiò, neurologo all’ospedale Le Molinette di Torino ed esperto di Sla.La ricerca, che ha coinvolto prima 712 pazienti poi altri 122, è stata pubblicata sulla rivista Jama Neurology


2 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Con un semplice prelievo di sangue si stabilirà l’evoluzione della malattia di un paziente malato di sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Si potrà stimare quanto è grave il suo male già al momento della diagnosi: il segreto è misurare la concentrazione plasmatica di alcune molecole, albumina e creatinina.



La scoperta si deve a uno studio italiano diretto da Adriano Chiò, neurologo all’ospedale Le Molinette di Torino ed esperto di Sla.La ricerca, che ha coinvolto prima 712 pazienti poi altri 122, è stata pubblicata sulla rivista Jama Neurology.



La Sla è una malattia neurodegenerativa che colpisce i neuroni che controllano i movimenti muscolari (motoneuroni). La malattia resta incurabile ed in media il paziente sopravvive 2-4 anni dall’esordio del male e 1-3 anni dalla sua diagnosi.



Gli esperti hanno analizzato il sangue dei primi 712 pazienti alla ricerca di una correlazione tra la prognosi di ciascuno e la presenza di concentrazioni differenti di alcune molecole plasmatiche. È emerso che la prognosi è tanto più grave quanto minori sono le concentrazioni di albumina e creatinina al momento della diagnosi. Il risultato è stato confermato sul secondo gruppo di pazienti.



Capire la prognosi di ciascun malato all’atto stesso della diagnosi può essere utile, anche ad esempio nell’eventualità di arruolare il paziente in una sperimentazione clinica.

Pino ha detto...

Dopo una ricerca che ho svolto per capire le cause e le cure della malattia neuromuscolare SLA, posso affermare con certezza che, il controllo più importante quando una Persona è ammalata della SLA o altre malattie neurodegenerative, è la verifica della pO2 arteriosa del Paziente, la quale si osserva con l'Emogasanalisi.
Certamente la pO2 risulterà inferiore della norma indicando come è necessario intervenire per la cura della Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Possiamo capire che l'incremento della pO2 arteriosa determinerà un'aumento dell'Attività Bioelettrica Cerebrale attuando un'automatismo che produce la Rigenerazione di Nuovi Motoneuroni e altre cellule del Cervello, ottenendo così la cura più efficace della SLA.
La pO2 arteriosa Cerebrale si incrementa soprattutto con la terapia che consiste nella Ventilazione a Pressione Positiva d'Aria utilizzando la macchina ventilatrice C-Pap.
Pino