venerdì 11 gennaio 2013

Le cellule staminali trapiantate in dei topi danno risultati positivi per curare chi e' malato di  SLA,
 i risultati di uno studio che verra' presentato alla 65ma riunione annuale dell'Accademia di Neurologia, che si terra' a San Diego (California, Usa) dal 16 al 23 marzo prossimi.




1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Le cellule staminali trapiantate in dei topi danno risultati positivi per curare chi e' malato di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), cosi' come fanno i sapere i risultati di uno studio che verra' presentato alla 65ma riunione annuale dell'Accademia di Neurologia, che si terra' a San Diego (California, Usa) dal 16 al 23 marzo prossimi.
“Abbiamo registrato notevoli risultati nei trapianti di cellule staminali in altri ambiti, come il cancro e l'insufficienza cardiaca”, spiega l'autrice dello studio, Stefania Corti, dell'Universita' di Milano e membro dell'Accademia Americana di Neurologia.
“La SLA e' una malattia degenerativa mortale e progressiva che al giorno d'oggi non e' curabile. I trapianti di cellule staminali possono, per la SLA e altre malattie neurodegenerative, rappresentare una promessa grazie ad un trattamento basato sulle cellule”.
Nello studio, a topi malati di un modello animale di SLA sono state iniettate cellule staminali neurali umane prese da cellule umane pluripotenti indotte (iPS), che sono cellule adulte come quelle della pelle, riprogrammate geneticamente per tornare allo stadio di cellula staminale embrionale. I neuroni sono una componente di base del sistema nervoso che, infettato dalla SLA, riceve un'iniezione grazie alla quale le cellule staminali migrano nel midollo spinale dei topi, maturano e si moltiplicano.
Lo studio ha dimostrato che le cellule staminali trapiantate hanno aumentato in modo considerevole la vita dei topi in 20 giorni, fino al miglioramento delle funzioni neuromusoclari per il 15% di essi. “Il nostro studio mostra risultati promettenti per cercare di provare questi trapianti di cellule staminali anche in esperimenti clinici sugli esseri umani”.