mercoledì 30 novembre 2011



San Giovanni Rotondo – Nel mese di dicembre sarà avviato il reclutamento per la sperimentazione clinica di staminali adulte su pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica. Responsabile della procedura sarà Angelo Vescovi, Direttore Scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza.

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

La sperimentazione prevederà l’utilizzo di cellule staminali cerebrali coltivate nei laboratori di Terni, da trapiantare per 10-15 volte nel midollo spinale dei malati di SLA.

«Speriamo che questo possa rallentare, o nel caso più favorevole, bloccare la malattia – spiega il professor Vescovi – ma non ci sono certezze di sorta. Il trial è di fase 1, quindi teso a verificare l’eventuale tossicità delle cellule, ma comunque in un anno dai trapianti avremo qualche risultato sulla possibile efficacia. Ad oggi è stata autorizzata la sperimentazione su 18 pazienti».

«I pazienti non sono ancora stati selezionati, né c’è alcuna lista d’attesa. Non appena si avrà un quadro definitivo sul dove, sulle modalità e sui criteri, sarà comunicato sui siti web della Casa Sollievo della Sofferenza, di Neurothon, di “Adotta una cellula”, della fondazione Cellule Staminali e della Fondazione Stefano Borgonovo che hanno partecipato a questo progetto».

«Ci tengo a sottolineare – conclude Vescovi -, che questa non è una sperimentazione a pagamento. Se per caso qualche paziente si dovesse imbattere in qualcuno che chieda soldi, per qualsiasi attività collegata alla nostra sperimentazione, sappiate che costui è un impostore e un disonesto».

Dopo la certificazione del laboratorio di Terni e il via dell’Istituto Superiore di Sanità, è arrivata anche la certificazione dello strumento neurochirurgico che verrà utilizzato per il trapianto di staminali. Manca solo l’approvazione del comitato etico di Padova mentre quello di Novara si è da poco pronunciato positivamente.

Inoltre collaboreranno alla sperimentazione del professor Vescovi l’Ospedale Gemelli di Roma e l’ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano.