mercoledì 16 febbraio 2011


Decreto Milleproroghe

Ma ci sono o no questi soldi?
Perché il governo gioca con le speranze e le attese dei malati?
Chi non rispetta chi soffre, non solo i pazienti ma anche le famiglie
sulle quali pesa la drammaticità di una dura malattia,
dovrebbe vergognarsi.

3 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

La vicenda dei soldi da assegnare per l’assistenza ai malati e per la ricerca sulla Sclerosi laterale amiotrofica somiglia sempre di più al gioco delle tre carte. E il decreto milleproroghe, ora in dirittura d’arrivo, lo conferma.

Prima i soldi non c’erano e malati furono costretti a scendere in piazza, davanti al ministero delle Finanze, per ottenere gli euro promessi da tempo infinito. Poi a fine anno viene deciso uno stanziamento di 100 milioni, sottratti pero dal 5 per mille destinato al volontariato. Ora nel milleproroghe si dice che alla Sla va una somma “fino” a 100 milioni di euro. Quindi potrebbero essere di meno, anche 50 in teoria. Ma ci sono o no questi soldi? Perché il governo gioca con le speranze e le attese dei malati? Chi non rispetta chi soffre, non solo i pazienti ma anche le famiglie sulle quali pesa la drammaticità di una dura malattia, dovrebbe vergognars

Fabio e Fabrizio ha detto...

''Il governo e' sordo di fornte alle richieste dei malati di SLA''. Lo dichiara il presidente dei senatori UDC Gianpiero D'Alia, il quale aggiunge: ''Per i malati di SLA, il sostegno familiare e domiciliare e' vitale.

Per questa ragione si chiede che gli aiuti economici vadano direttamente alle famiglie, senza intermediari, in forma di assistenza indiretta, per l'assunzione di collaboratori a domicilio''.

''Al contrario - prosegue il parlamentare - con il provvedimento 1000 proroghe, all'esame di Palazzo Madama, non solo non si concentrano le scarse risorse sulla cura familiare, ma le si destinano sia alla ricerca che, genericamente, alla assitenza domiciliare dei malati.

Cio' riduce di molto la speranza di molte famiglie con malati di SLA le quali confidavano che questi stanziamenti venissero effettivamente impiegati per l'assunzione di assistenti familiari''.

''Inoltre - aggiunge D'Alia - con l'approvazione di un emendamento in commissione che sostituisce le parole ''una quota pari a 100 milioni'' con le parole ''una quota fino a 100 milioni'', si paventa anche una riduzione dello stanziamento rispetto a quanto previsto dal testo originario''.

''Cio' rappresenta - conclude il senatore - l'ulteriore testimonianza di come l'attenzione sbandierata da questo governo verso le familglie e le categorie piu' deboli sia meramente propagandistica e sia sistematicamente smentita dai fatti, questi si' veri, con cui questo esecutivo sta continunado a smantellare, a suon di tagli, il gia' fragile stato sociale ai danni dei piu' deboli e bisognosi''.

Anonimo ha detto...

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