lunedì 17 gennaio 2011


RELAZIONE TRA CALCIO E SLA:

I TRAUMI AUMENTANO LA PROBABILITA'
DI SVILUPPARE LA MALATTIA

E' QUANTO EMERGE DA UNO STUDIO CONDOTTO
DAL CENTRO MARIO NEGRI DI MILANO

4 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

- Nel corso della presentazione dei risultati dello studio, Caterina Bendotti, del laboratorio di Neurobiologia Molecolare del Dipartimento Neuroscienze del Mario Negri, ha inoltre illustrato alcuni dati emersi recentemente dal laboratorio riguardo l'uso di cellule staminali da cordone ombelicale in due modelli animali affetti da degenerazione motoneuronale.

"In particolare - ha spiegato l'esperta - e' emerso che il ruolo benefico di queste cellule sulla progressione della malattia nei due modelli non e' dovuto alla sostituzione cellulare ma, piuttosto, alla produzione e secrezione da parte di queste cellule di fattori di crescita e citochine antinfiammatorie".


Tre nuovi casi ogni giorno solo in Italia e circa sei malati per 100mila abitanti. Sono alcuni numeri della Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig, una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che colpisce i motoneuroni, cellule del sistema nervoso che controllano i muscoli striati.
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A tutt’oggi, non c'è una terapia efficace contro questa malattia, soprattutto per le scarse conoscenze sulle cause e sui meccanismi che la determinano. Come si legge sul sito dell'Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), è ormai accertato che la Sla è una malattia multifattoriale, cioè determinata dal concorso di più cause. E' ancora una volta la ricerca italiana a fare un importante passo in avanti contro questa malattia. Infatti secondo i ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Milano esiste un legame tra sviluppo della Sla e traumi. Dunque i traumi sarebbero tra i fattori di rischio della malattia che, com'è tristemente noto, ha un'incidenza superiore tra i calciatori. Adnkronos riporta le dichiarazioni di Ettore Beghi del Mario Negri secondo cui, appunto, "l'aver subito tre o più traumi di una certa importanza triplica il rischio dell'insorgere della malattia". Inoltre "all'aumentare del numero di traumi aumenta anche il rischio di malattia". Non sarebbe importante in questo contesto la sede del trauma. Nell'ambito dello studio è stato anche notato il ruolo protettivo del caffè.

Pino ha detto...

RUOLO PROTETTIVO DEL CAFFE' VERSO LA SLA.

Sappiamo tutti che la CAFFEINA E' UN VASODILATATORE, interviene cioè sulle arterie dilatandole, permettendo in questo modo un afflusso Cerebrale più efficace, e quindi un'ossigenazione al Cervello più intensa, per questo motivo il caffè è minimamente protettivo verso la SLA.

Come ho già scritto in precedenti occasioni, dopo una ricerca posso affermare che, la SLA è causata dalla PERSISTENTE CARENZA DI OSSIGENO NEL SANGUE CHE FLUISCE NEL CERVELLO.

Per rimediare a questa patologia è quindi indispensabile un'ossigenazione Cerebrale più intensa, ottenibile impiantando chirurgicamente certi dispositivi artificiali, per merito dei quali, si potrà regolare la propulsione del sangue che affluisce al Cervello.
In seguito, grazie ad un'afflusso Cerebrale minimamente più intenso, si potrà ottenere quella MIGLIORE OSSIGENAZIONE AL CERVELLO, che porrà termine alla neurodegenerazione dei Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, e delle altre Cellule Neuronali, permettendo in questo modo anche la regressione della SLA.

Pino

Pino ha detto...

Per verificare se LA CAUSA DELLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA, è veramente la carenza di ossigeno nel sangue che fluisce nel Cervello, è sufficiente somministrare ai pazienti con SLA, dei FARMACI VASODILATATORI, si potrà certamente osservare un significativo rallentamento nella progressione della malattia, dimostrando inequivocabilmente che è indispensabile UNA MIGLIORE OSSIGENAZIONE CEREBRALE PER OTTENERE LA REGRESSIONE DELLA SLA.

Pino

Fabio e Fabrizio ha detto...

Da uno studio condotto all'Istituto Mario Negri di Milano, diretto dal tuderte d’adozione, almeno nei week end a Cecanibbi, prof. Silvio Garattini, sono giunte una conferma ed una smentita sul problema della Sla.
Studiando i ricordi di 377 pazienti e 754 persone sane dal settembre 2007 all'aprile 2010, i ricercatori hanno concluso che è da escludere che a facilitare l’insorgenza della SLA possano essere terreni contaminati, fertilizzanti o magari l’uso frequente di farmaci.

Una notizia che tranquillizza quanti frequentano i campi di gioco mentre si rafforza l’idea che, soprattutto tra gli sportivi, i frequenti traumi ai quali sono esposti in taluni sport, se non sono la causa della malattia, sono sicuramente un fattore di rischio. Q
uesto potrebbe spiegare in buona parte i numerosi casi di SLA registrati tra i calciatori, sport nel quale la tecnica ormai non basta se non accompagnata da un gioco “maschio” fin troppo visto i continui incidenti.
E’ risultato anche che all'aumentare del numero di traumi aumenta anche il rischio di malattia. E’ stato anche verificato che il rischio è maggiore nei pazienti maschi .
Quasi casualmente, il caffè è risultato quale fattore protettivo in tutte le analisi.

I ricercatori stanno tentando di trovare una cura alla malattia usando cellule staminali del cordone ombelicale che sembra, in esperimenti su animali, esercitino un ruolo positivo perché la loro introduzione stimola la produzione di fattori della crescita e chitochine anti infiammatorie che andrebbero almeno a rallentare il decorso della malattia.