giovedì 7 gennaio 2010


Staminali: viaggi della sperazna e delle truffe
di
Giulio Cossu
ricercatore di fama internazionale sulle cellule staminali, spiega tre regole per difendersi da chi lucra sulla disperazione dei malati

11 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Staminali: viaggi della sperazna e delle truffe
di Giulio Cossu
Giulio Cossu, ricercatore di fama internazionale sulle cellule staminali, spiega tre regole per difendersi da chi lucra sulla disperazione dei malati
La ricerca sulle cellule staminali promette lo sviluppo di nuove terapie per malattie gravi per le quali oggi non esiste una cura efficace. Finora però, le uniche malattie trattate con successo mediante trapianto di cellule staminali sono varie malattie del sangue, una forma rara di malattia genetica della cute (epidermolisi bullosa) e le ustioni della cute e della cornea. Per molte altre malattie genetiche la sperimentazione pre-clinica sta dando risultati promettenti, ma occorrerà ancora del tempo prima che si proceda ad una sperimentazione clinica nelle condizioni migliori per ottenere risultati positivi e per ridurre al minimo i rischi connessi ad una terapia del tutto nuova.
A questo riguardo la Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali (I.S.S.C.R.), la massima autorità mondiale nel settore, sta per diffondere delle linee guida per i ricercatori, i medici ed i pazienti proprio sul passaggio dalla ricerca alla sperimentazione clinica. Queste linee guida rispondono anche alla necessità di correggere l'eccessiva enfasi che i media rivolgono all'argomento, promettendo cure dietro l'angolo anche quando gli stessi ricercatori raccomandano prudenza. Questa situazione ovviamente suscita speranze eccessive che spesso rischiano di essere disilluse, almeno nel breve periodo.

Fabio e Fabrizio ha detto...

In questo scenario, fioriscono e prosperano cliniche che promettono cure, grazie alle cellule staminali, per malattie oggi incurabili. Queste cliniche di solito si trovano al di fuori dei paesi leader nella ricerca, come USA, Europa e Giappone, ma ormai tutti i siti Web pullulano di queste offerte. Di fronte alle quali, chi non ha altra prospettiva e vede la sua malattia (o quella di un suo caro) aggravarsi giorno dopo giorno, è fortemente motivato a provare, non avendo altro da perdere (in apparenza) che la forte somma di denaro necessaria per queste terapie.
Per questo motivo l'ISSCR e altre organizzazioni di pazienti mettono in guardia contro i rischi di questo "turismo delle staminali". Di seguito, cercherò di fornire alcuni semplici criteri che chiunque, magari con l'aiuto di un medico o di uno studente in medicina o materie biologiche, possa essere in grado di utilizzare per orientarsi in questa giungla. Anche se è errato fare semplici generalizzazioni, il più delle volte si tratta di vere e proprie truffe che non solo suscitano false speranze e causano gravi danni economici ma possono anche causare ulteriori danni per la salute dei pazienti. Come fare allora ad orientarsi?
Regola n. 1: il sito deve contenere informazioni dettagliate su quali cellule staminali vengono utilizzate: adulte, embrionali o del cordone ombelicale; prelevate dal paziente stesso o da un donatore (selezionato per compatibilità immunologia o no). Senza queste informazioni le probabilità di una truffa sono altissime. Se invece si tratta di cellule del paziente stesso (di solito prelevate dal midollo osseo o dal grasso) la procedura, se condotta conformemente alle rigorosissime norme oggi vigenti, è probabilmente sicura. Ma sull'efficacia esistono grandi dubbi, visto che le cellule del midollo osseo o del grasso non sono capaci di generare cellule di altri tessuti in misura significativa. Si potrebbe avere un beneficio transiente, dovuto a fattori rilasciati dalle cellule trapiantate che riducano l'infiammazione e/o stimolino la formazione di nuovi vasi sanguigni e/o la sopravvivenza delle cellule malate. Difficilmente però le cellule morte saranno sostituite e il beneficio si dimostrerà modesto e transitorio. E questo è il caso migliore. Stesso discorso vale per le cellule del cordone, con in più l'aggravante che, provenendo da un donatore, le cellule saranno rigettate dal sistema immune del paziente. Si è discusso e si discute ancora sul cosiddetto "privilegio immunologico" delle cellule staminali, le quali non esprimendo ancora antigeni di istocompatibilità, risulterebbero invisibili al sistema immune e quindi sarebbero tollerate dal paziente. Quando però le cellule staminali differenziano (per esempio le cellule del cordone formano globuli rossi, bianchi e piastrine) esse esprimono questi antigeni e vengono rigettate. Se invece le cellule sono staminali embrionali (che per forza derivano da embrioni soprannumerari) esse potranno svolgere le funzioni benefiche su descritte ma, come quelle del cordone, quando differenziano, magari nel tipo cellulare desiderato (ricordo che le cellule staminali embrionali posso formare tutti tessuti del corpo) anche loro saranno rigettate. In più, le cellule staminali embrionali che non differenziano possono continuare a crescere e formare tumori maligni che potrebbero addirittura portare a morte rapida il paziente.

Fabio e Fabrizio ha detto...

Questi sono seri problemi che tutte le Università e i centri di ricerca, impegnati nello studio di nuove terapie con cellule staminali, affrontano da anni e lentamente stanno tentando di risolvere. Il fatto che cliniche sconosciute li abbiano già risolti o li ignorino è motivo di grande preoccupazione. E qui arriviamo alla regola n. 2: il responsabile della clinica deve avere pubblicato gli studi alla base dei suoi metodi su note riviste internazionali. Basta avere accesso ad internet e andare sul sito pubblico PubMed del National Institutes of Health degli Stati Uniti (www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed) e con l'aiuto di una persona competente (anche il medico di famiglia) si possono subito verificare le pubblicazioni (attenzione però agli omonimi! Per questo controllare l'affiliazione, cioè l'istituzione che è indicata in tutte le pubblicazioni) e quindi la credibilità scientifica del responsabile. Di solito queste informazioni non si trovano sul sito che promette terapie con staminali; si trovano invece libri, che ognuno oggi può pubblicarsi da solo, e comunicazioni a congressi che non vengono vagliate seriamente per la credibilità scientifica. Regola n. 3:i costi. Questi devono per forza essere elevati perché le procedure per espandere in condizioni di livello clinico le cellule staminali sono costosissime, così come costosa e complessa è la loro caratterizzazione. Attenzione però alla necessità di verificare (e qui servirebbe un esperto) le strutture ed i procedimenti impiegati. Il sospetto è che, evitando (a rischio della salute del paziente) tutte queste regole, il costo si trasformi in illecito utile per la clinica stessa.
Il desiderio di sperimentare qualsiasi nuovo trattamento che prometta anche solo un miglioramento della malattia è assolutamente legittimo e naturale. Ciò non deve però condurre il paziente o i suoi familiari a subire un raggiro, reso ancora più vile dalla situazione. Non voglio sostenere che tutte le cliniche private che promettono nuove terapie rientrino nella categoria dei truffatori, ma l'attenzione da parte dei pazienti e di chi può essere loro d'aiuto deve essere massima. E' mia speranza che queste semplici regole possano essere utili in tale circostanza.
@pprofondisci: Se hai un "viaggio delle staminali" da raccontarci, scrivi a lettere@ agendacoscioni.it

Anonimo ha detto...

Una clamorosa truffa ai danni di pazienti affetti da gravi malattie è balzata agli onori della cronaca e ha dato inizio a una serie di inchieste giudiziarie in molti paesi del Nord America e in Europa. Negli Stati Uniti si sta per celebrare un processo contro Stephen van Rooyen, uomo d'affari sudafricano, e la sua compagna, la modella Laura Brown, rei di aver commercializzato una falsa cura contro la sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative. La coppia, che ora deve rispondere di 51 capi di imputazione, ha fondato la Advanced Cell Therapeutics(ACT), che ha sede in Svizzera e offre in cliniche dislocate in 12 paesi una terapia basata su iniezioni di cellule staminali derivanti dal cordone ombelicale. Secondo medici ed esperti questo intervento, non sperimentato e illegale, sarebbe non solo inefficace ma anche pericoloso. Recenti indagini hanno rivelato che la ACT è nata dopo che la Biomark, altra compagnia fondata dai due truffatori, era stata chiusa nel 2003 dopo una condanna per frode a seguito di un'inchiesta della Food and Drug Administration. Rooyen e la Brown si sono difesi sostenendo che il loro intento era quello di offrire assistenza medica ai malati e di aver sempre utilizzato personale medico qualificato per seguire i propri pazienti. Nonostante il sito web della ACT raccolga false testimonianze di malati poi guariti, molte persone sono state ingannate e si sono rivolte alla società americana nella speranza di trovare una cura per malattie oggi inguaribili. Ed è proprio questa la ragione del favore riscosso da molte terapie spesso scientificamente discutibili. Uno dei casi più famosi è quello di Huang Hongyun - a sinistra nella foto - medico cinese che a partire dal 2001 ha operato nel suo ospedale di Pechino circa 600 persone affette da vari disturbi neurologici iniettando cellule derivanti dal tessuto neurale olfattivo di feti abortivi. Questa terapia, che Huang sostiene porti grandi risultati, non è consentita al di fuori della Cina e le maggiori riviste scientifiche occidentali rifiutano di pubblicare gli articoli del medico cinese. Lo scetticismo deriva dalla natura aneddotica dei successi, dalla mancanza di studi eseguiti con controlli rigorosi e dall'assenza di follow-up dei risultati ottenuti. Nel marzo 2006 è stato pubblicato uno studio di tre scienziati californiani su sette pazienti di Huang che dimostra l'assenza di benefici e sottolinea invece la presenza di numerosi effetti collaterali. Ma nonostante tutto questo l'ospedale di Huang raccoglie ancora oggi pazienti provenienti da tutto il mondo. Il problema, secondo Dobkin, uno degli autori dello studio, è la condizione disperata di questi malati che li rende vulnerabili e facilmente influenzabili. Molte volte gioca un ruolo determinante l'effetto placebo: spesso è l'intervento chirurgico stesso a portare benefici, anche se solo momentanei, e inoltre è noto che il 40% degli individui che hanno subito gravi lesioni al midollo spinale ottengono spontaneamente un certo miglioramento. L'unica prova in grado di dimostrare l'efficacia di queste terapie sarebbe un controllo a lungo termine ma, nonostante il mondo scientifico abbia ripetutamente sollecitato Huang a eseguire queste verifiche, finora non è stato intrapreso alcuno studio serio. Recentemente un gruppo di ricercatori sponsorizzato dalla International Campaign for Cures of Spinal Cord Injury Paralysis ha stilato delle linee guida per aiutare pazienti e medici a valutare al meglio questi trattamenti ed evitare così inutili viaggi della speranza.

Anonimo ha detto...

Vere malattie false guarigioni. La truffa delle staminali adulteFederico Tulli SALUTE. Finora le uniche patologie trattate con successo sull?uomo col trapianto di cellule sono varie malattie del sangue, una forma rara di malattia genetica della cute, le ustioni della cute e della cornea. Il parere di Elena Cattaneo ALimentato da una antiscientifica campagna mediatica mondiale, soprattutto cattolica, a favore dell?impiego di staminali adulte, il ?turismo terapeutico? per il trattamento di gravi malattie mediante il ?miracoloso? trapianto di cellule è un fenomeno che non conosce confini.

Anonimo ha detto...

Nella Corea del Sud i rappresentati della pubblica accusa hanno chiesto oggi ai giudici una pena di quattro anni di reclusione per lo scienziato caduto in disgrazia Hwang Woo-suk, il cui tema di ricerca è stato collegato a una grossa truffa sulle cellule staminali con studi un tempo divenuti celebri.

Hwang, che era diventato uno scienziato famoso come una rock-star in Corea per i suoi studi che avevano portato il Paese alla ribalta mondiale nel campo delle cellule staminali, è processato per frode e utilizzo abusivo di fondi statali per 2,25 milioni di dollari, oltre che per la violazioni delle norme di bioetica.

"Il disappunto provato dal popolo (coreano) è enorme", ha detto uno dei rappresentanti della pubblica accusa, affermando che Hwang è stato motivo di vergogna per il Paese e di dnano per la ricerca scientifica.

Hwang, che si è scusato per le contraffazioni del suo gruppo di lavoro, ha negato di aver agito in malafede sostenendo di esser stato tratto in inganno sui risultati straordinari del lavoro da dei ricercatori non esperti.

Lee Bong-gu, avvocato difensore di Hwang, ha contestato i rappresentanti dell'accusa, sostenendo che "queste persone pubblica accusa compresa stanno tentando di accantonare i preziosi risultati scientifici ottenuti da Hwang".

Il processo a Hwang in un tribunale di Seoul va avanti da tre anni e potrebbe durarne un altro. I sostenitori dell'accusato hanno effettuato raduni di solidarietà riempiendo l'aula alle udienze, dicendo che Hwang è scientificamente un salvatore al quale si dovrebbe dare una seconda possibilità.

L'equipe di Hwang aveva proclamato di aver compiuto due progressi fondamentali nel campo delle cellule staminali, clonandole e modificandole su misura per un paziente, cosa che aveva suscitato la speranza di importanti svolte in cure di patologie quali l'Alzheimer.

Le staminali sono cellule che funzionano da matrici, con la capacità di dar vita a tessuti e organi diversi. Un'inchiesta della Seoul National University, dove Hwang aveva lavorato, appurò a fine 2005 che la squadra di Hwang aveva deliberatamente fabbricato dei dati cruciali in due studi sulle cellule staminali degli embrioni.

Anonimo ha detto...

ACHTUNG ACHTUNG ...
A quelli della BEIKE
Nel periodo 2005-LUGLIO 2009 il numero di cicli di trattamento per le condizioni principali, che sono stati forniti utilizzando le cellule staminali provenienti dai laboratori della Beike, con protocolli appositamente progettati, si situa a quasi 6000 includendo pazienti cinesi e internazionali.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

ATTENTI A QUEI BEIKE DUE ...

Anonimo ha detto...

RAINEWS 24 CONFERMA LA TRUFFA BEIKE
Finalmente si può mettere un punto alla mega inchiesta Beike, condotta brillantemente, dopo mesi e mesi di lavoro dalla scrittrice triestina Cinzia Lacalamita, dietro segnalazione di Fabio Amanti, il padre del piccolo Daniele, il bambino di due anni affetto dalla Distrofia di Duchenne. Rai News 24, Emittente tv Nazionale, trasmette un servizio sulla truffa delle terapie staminali in cina ad opera dell'Azienda, confermando quindi appieno la tesi di Cinzia Lacalamita e Fabio Amanti, peraltro già confermata dalle interviste a validi Medici e Ricercatori, l'ultima del Professore Francesco Zinno e dei malati che hanno avuto la sfortuna di trattare con la Beike. Il servizio, visibile al link http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=13696 riporta la testimonianza di una donna truffata e un bel documento verità sulle terapie staminali in cina. Dopo le offese rivolte alla scrittrice Cinzia Lacalamita dal Presidente della Beike, Andrea Mazzoleni e dai suoi collaboratori e le accuse di mitomonia e di supposti accordi con le cause farmaceutiche, l'instancabile "Cinzia", chiamata affettuosamente dai suoi sostenitori "La Gladiatora", può orgogliosamente suggellare il suo trionfo in onore della Verità. Sì, la Verità su un'Azienda che vergognosamente e nel modo più viscido ha speculato sulle speranze dei malati, truffandoli con l'illusione di terapie eccezionali, curative di malattie a cui, ad oggi non è ancora stata trovata una cura e che necessitano ancora di studi approfonditi, esperimenti e ricerche. La Verità sulla Ricerca medica emersa dalle bocche e dalla documentazione, comprensive di dati scientifici, di medici e ricercatori veri che hanno votato la loro vita alla sperimentazione e ai malati. L'inganno Beike è ormai svelato e, a questo punto, sono le Autorità Giudiziarie a dover scendere in campo e a dover chiudere per sempre la truffa Beike che ha giocato con le speranze dei malati, spedendoli in Cina, in ambienti poco igienici che poco avevano di rivoluzionario ed avanzato e soprattutto con cure inutili, dai quali nessuno ha tratto vantaggio, con la beffa di aver buttato più di 20.000 euro al vento. Un encomio alla scrittrice Cinzia Lacalamita, dunque, che si è esposta, che ha continuato la sua battaglia, anche quando i suoi più stretti collaboratori, per paura, sono scappati e a Fabio Amanti che con tenacia e caparbietà ha voluto smascherare questi venditori di fumo. "Con i malati non si scherza ed io che vivo in prima persona la croce di avere un figlio malato, non sono disposto a cedere", queste le parole che, più volte, Fabio Amanti, ha gridato nel Social Network "Facebook" (da quale è partita la rete a favore del fondo Daniele Amanti e l'inchiesta Beike Europe). Ora Cinzia Lacalamita, sostenuta da Fabio e da tanti altri collaboratori in rete, lancia l'appello alla Giustizia: "Ora avete tutto davanti agli occhi, dopo le interviste, dopo il servizio delle Iene e soprattutto con quello di Rai News 24, non vi resta che agire e punire i colpevoli di questa truffa terribile!>

Anonimo ha detto...

CIRCA 6000 PAZIENTI TRATTATI DALLA BEIKE CON LE CELLULE STAMINALI
Nel periodo 2005-LUGLIO 2009 il numero di cicli di trattamento per le condizioni principali, che sono stati forniti utilizzando le cellule staminali provenienti dai laboratori della Beike, con protocolli appositamente progettati, si situa a quasi 6000 includendo pazienti cinesi e internazionali.
Sottolineiamo il numero importante di pazienti affetti da Distrofia muscolare, Lesioni spinali e Paralisi cerebrale che insieme costituiscono ca. il 60% dei trattamenti effettuati.
Esistono dei precisi requisiti per poter accedere al trattamento e per questa ragione viene attuata una procedura di ammissione ben definita con la richiesta delle informazioni necessarie per lo staff medico che decide la possibilità del trattamento dei casi che gli vengono sottoposti.
Dei quasi 6000 pazienti che si sono sottoposti ai trattamenti a base di cellule staminali, circa l’80% hanno avuto dei miglioramenti pur con delle importanti differenze. Questa percentuale è in aumento perché sempre più viene considerato professionalmente ogni caso dando parere favorevole solo quando sono ipotizzabili miglioramenti e non esistono controindicazioni. Se il nostro staff medico ritiene che non ci saranno benefici sostanziali con il trattamento, questo viene detto e, se del caso, vengono forniti consigli in merito a possibili alternative. Non è possibile garantire il miglioramento, ma il trattamento, costituito da più iniezioni di cellule staminali accompagnate da un completo programma di riabilitazione quotidiana praticato in Ospedali di eccellenza, tende ad ottenere il massimo possibile.
La prospettiva di applicazione delle cellule staminali interessa di centinaia di gruppi di ricerca in quasi tutti i Paesi: su Pub-Med (la principale raccolta on line di articoli scientifici), ad oggi, sono presenti oltre 230000 articoli sulle cellule staminali. Di questi, molti, più del 10%, si riferiscono ad applicazioni terapeutiche condotte con criteri scientifici e suffragate da ottimi risultati. Chi, ancora oggi, continua ad affermare che le staminali saranno la cura del futuro probabilmente ignora questi articoli e spesso é al servizio interessi pubblici e privati da proteggere.
Da un punto di vista etico, è difficile comunicare ad un malato affetto da patologia neurodegenerativa, e con un’aspettativa di vita di pochi anni infernali, che deve aspettare che nei paesi occidentali si siano messi d’accordo i gruppi di interesse per poter esser curato. Tuttavia, è altresì immorale dissuaderlo dal provare a farsi curare altrove, stigmatizzando, ingiustamente, e spesso senza aver tentato di approfondire la questione scientificamente, un mondo di ricercatori e di medici che da anni conduce una ricerca riconosciuta e seria.
In conclusione possiamo quindi ritenere corretto quanto pubblicato su Le Scienze di agosto 2009 che, per bocca di due autorevoli scienziati quali Olle Lindvall e Insoo Hyun, afferma che “per orientarsi in questi casi si può attingere dall’esperienza di altri settori i cui progressi esulano dai trial clinici, come la chirurgia” e che “il giudizio sui viaggi della speranza che riguardano le staminali andrebbe rivisto” e, secondo noi, considerato come possibile e legittimo tentativo di migliorare la situazione di molti pazienti.
Lugano, gennaio 2010 - Ufficio stampa Beike SA
Tel. 0041 91 9713871
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