giovedì 31 dicembre 2009


Non voglio le cure» Muore malato di Sla
Renzo aveva dichiarato le sue volontà

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non voglio le cure» Muore malato di Sla
Renzo Betteti aveva dichiarato le sue volontà
TREVISO — Ha voluto mo­rire con la stessa dignità con cui è vissuto. Il trevigiano Renzo Betteti, 62 anni, malato dal febbraio scorso di Sla, si è spento lunedì pomeriggio nel­la sua casa. Un mese fa l’ex fi­sioterapista aveva formalizza­to la volontà di non essere sot­toposto ad alcuna forma di ac­canimento terapeutico. A ottobre, in una toccante intervista rilasciata ad Anten­na Tre Nordest, Betteti aveva annunciato l’intenzione di non permettere alla sclerosi laterale amiotrofica, né alla sa­nità pubblica né ad alcun tri­bunale, di ridurlo ad un vege­tale nell’ultimo scorcio della sua esistenza terrena: «Non me la sento di finire come una pianta in un vaso di fiori, che viene alimentata, non può parlare, ha gli occhi aper­ti e il cervello che funzio­na… ».

Anonimo ha detto...

Una determinazione poi ri­badita, alla fine di novembre, in una dichiarazione rilascia­ta al medico del distretto, che insieme ai familiari ed agli amici l’ha seguito fino al­l’istante fatale. Perché quel terribile momento è inesora­bilmente arrivato, visto che in forza di quella formale vo­lontà, Betteti ha rifiutato di sottoporsi alla tracheotomia. Aprendo una via respiratoria alternativa a quella naturale, ormai drasticamente compro­messa dalla malattia, quell’in­tervento chirurgico avrebbe costituito l’unica possibilità di tenerlo in vita. Ma quella, per Renzo, non sarebbe stata vita. Così il 62enne è spirato nella sua abitazione. «Ed in questa maniera il suo deside­rio è stato esaudito», ha spie­gato ieri il figlio Stefano. Nella mente dei tanti che l’hanno conosciuto e apprez­zato, lungo i venticinque anni in cui il fisioterapista ha pre­stato servizio all’ospedale, gli altri sedici in cui ha esercitato nel suo studio, l’ultimo in cui è rimasto immobilizzato a let­to, riecheggiano le commo­venti parole con cui Betteti si era rivolto ai politici, nel peri­odo in cui infuriava il dibatti­to sul testamento biologico.

«Non voglio augurare nien­te a nessuno – aveva afferma­to – anzi, spero che non capiti mai a nessuno quello che è ca­pitato a me. Però se un politi­co si rendesse conto della sof­ferenza che abbiamo noi qua a letto, che non possiamo ne­anche grattarci un orecchio, non lo so se tanti la pensereb­bero lo stesso nel modo in cui ne stanno discutendo in que­sti giorni. Vogliono togliere la possibilità e l’autonomia alla persona di decidere della pro­pria vita. Per questo a tutte le persone che mi conoscono e che mi vedono, chiedo di fare qualcosa. Di aiutare non tanto me, che non so quanto mi ri­marrà ancora da vivere, ma tutti quelli che verranno do­po di me». La famiglia ha sottolineato come le disposizioni sulla sua fine abbiano voluto essere an­che un modo per tutelare i congiunti rispetto ad eventua­li dubbi su presunte responsa­bilità in capo alla crisi respira­toria che l’ha stroncato. «É sempre stato lucidamente consapevole delle conseguen­ze a cui sarebbe andato incon­tro – ha aggiunto Stefano Bet­teti – non c’è alcun lato oscu­ro su cui indagare». I funerali saranno celebrati domani alle 14 nella chiesa di Sant’Ange­lo. Le offerte raccolte saranno devolute alla ricerca sulla Sla. Angela Pederiva


30 dicembre 2009

Anonimo ha detto...

Renzo Betteti, 62 anni si è spento in casa. Oggi i funerali
Roma, 31 dic. (Apcom) - Malato di sclerosi laterale amiotrofica, la malattia che lentamente paralizza il sistema nervoso, ha rifiutato le cure, fra cui la tracheotomia che poteva farlo respirare ancora: così è morto, nella sua casa di Treviso Renzo Betteti, 62 anni, ex fisioterapista che un mese fa aveva formalizzato la volontà di non essere sottoposto ad alcuna forma di accanimento terapeutico. A ottobre, in una intervista all'emittente locale Anten¡na Tre Nordest, Betteti aveva detto: "Non me la sento di finire come una pianta in un vaso di fiori, che viene alimentata, non può parlare, ha gli occhi aperti e il cervello che funziona...". A novembre poi, ha messo la sua volontà nero su bianco, in una dichiarazione rilasciata al medico del distretto, che insieme ai familiari ed agli amici l'ha seguito fino alla morte. La malattia non lo faceva più respirare, era necessaria una tracheotomia, ma lui non l'ha voluta: così è morto nella sua casa lunedì scorso. "Il suo desiderio è stato esaudito. E' sempre stato lucidamente consapevole delle conseguenze a cui sarebbe andato incontro - hanno spiegato i suoi familiari - non c'è alcun lato oscuro su cui indagare". I funerali si svolgeranno oggi alle 14 nella chiesa di Sant'Angelo. Le offerte raccolte saranno devolute alla ricerca sulla Sla.