lunedì 21 dicembre 2009



La domanda di Borgonovo colpisce al cuore SuperMario:


"Perchè io rido e lui no?"
Lo sfortunato ex attaccante
invita


anche Mourinho a
"prendersi meno sul serio".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

21/dic/2009 12.59.16
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Serata di grandi emozioni al Franchi: ecco Borgonovo accompagnato da Roby Baggio (Grazia Neri)
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Squadre
Inter
Giocatori
José Mario Mourinho
Mario Barwuah Balotelli
Ci sono parole che pesano tanto, tantissimo, soprattutto se sorrette dalla forza dell'esempio. Non si può restare indifferenti di fronte a quelle pronunciate da Stefano Borgonovo ai microfoni della 'Rai', sia pur tramite un doppiatore visto che lo sfortunato ex attaccante di Milan e Fiorentina - affetto dalla terribile Sla - comunica attraverso un computer.

Tra gli altri argomenti di attualità, Borgonovo ha voluto mandare un bel messaggio a Balotelli: "Mario ha grandi qualità, ma io gli farei una domanda: 'Perché io rido e lui no?' ". Una domanda ineludibile, che sicuramente farà riflettere il giovane talento 'ribelle' dell'Inter, spesso accigliato anche dopo un goal.

Ma Borgonovo ha anche un suggerimento per Josè Mourinho, ultimamente non meno torvo: "E' un paraculo intelli­gente. Visto che è considerato tra i migliori allenatori è ora che por­ti questa benedetta coppa al presidente Massimo Moratti e ai tifosi. Se raccontasse qual­che barzelletta sarebbe meglio, a volte prendersi troppo sul se­rio non fa bene alla salute...".

Anonimo ha detto...

MAURIZIO MAGNONI
— COMO —
«CIAO a tutta Como! Non solo sono contento di ricevere questo riconoscimento, ma sono anche orgoglioso del fatto che la città mi consideri uno di loro». È questo il messaggio che Stefano Borgonovo ha mandato ieri alla città in occasione della cerimonia di conferimento della civica benemerenza “Abbondino d’oro”. Borgonovo, ex-calciatore del Como ed oggi costretto su una sedia a rotelle dalla Sla (sclerosi laterale amiotrofica), è stato il primo “abbondino” della storia non comasco.

È INFATTI di Giussano, ma quest’anno la regola è stata volutamente infranta proprio per la particolare situazione del grande campione che è nel cuore di tutti i comaschi, sportivi e non. «Ho proposto personalmente questo nominativo nonostante non fosse tra quelli presentati ufficialmente - ha detto il sindaco Stefano Bruni - in quanto ritengo abbia una forte valenza simbolica e morale. Ho con piacere raccolto la piena condivisione dei commissari che hanno appoggiato all’unanimità questa candidatura. Si tratta di una scelta di eccellenza. Vista la rilevanza del profilo del candidato premiato e l’importanza della lotta che sta combattendo contro la sclerosi laterale miotrofica, credo di poter dire che quest’anno l’assegnazione dell’Abbondino avvenga nel segno della profonda comprensione per la vicenda umana e in nome della stima per il coraggio e la forza che quest’uomo dimostra nel condurre la propria personale battaglia contro la malattia». Stefano Borgonovo, come preannunciato, non era presente ieri alla cerimonia che si è svolta nella Sala Bianca del Teatro Sociale; il premio è stato ritirato da sua figlia Alessandra, considerato che anche la moglie Chantal (che con Stefano ha dato vita alla “Fondazione Borgonovo”) era impossibilitata ad intervenire perché a casa, a Giussano, c’era il figlio minore a letto con l’influenza. Oltre alle massime autorità civili e militari di Como, è interveuto alla cerimonia Claudio Gentile, ex-calciatore della Juventus e della Nazionale, campione del mondo nel 1982 in Spagna, grande amico di Stefano Borgonovo.

PRESENTE anche un gruppo di tifosi del Como che non hanno mai dimenticato il loro grande campione. Il conferimento dell’Abbondino d’Oro a Stefano Borgonovo è arrivato in occasione del primo compleanno della “Fondazione” che ha già raccolto oltre 800 mila euro. Come ha detto ieri Alessandra, «Stefano ringrazia tutti i comaschi e presto cominceranno le donazioni della Fodazione: una all’ospedale di Novara per un progetto sulla Sla e una per la ricerca sulle cellule staminali». Stefano Borgonovo, nato a Giussano 45 anni fa, ha trascorso una vita a Como: a 12 anni è entrato a far parte delle giovanili della squadra azzurra e da lì ha iniziato la propria carriera sportiva.