giovedì 31 dicembre 2009



Cellule staminali San Marino
Arriva anche San Marino
l'eco delle indagini sulle presunte sperimentazioni illegali di
cellule staminali partite da Torino.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cellule staminali San Marino
SANITA' :: 29/12/2009


Arriva anche San Marino l'eco delle indagini sulle presunte sperimentazioni illegali di cellule staminali partite da Torino.

Proseguono le indagini del Pm torinese Raffaele Guariniello sul caso del dottor Davide Vannoni, 41 anni, presidente della Stamina Foundation, associazione torinese che consigliava ai pazienti di farsi curare da Lisa Day di Carmagnola già controllata dai Nas. Ai pazienti, affetti da malattie croniche degenerative come SLA e morbo di Parkinson, veniva promessa la guarigione attraverso terapia con le cellule staminali.

Il nome di Vannoni non è nuovo a San Marino: figurava dietro la richiesta di autorizzazione ad operare della Rewind Biotech srl che richiedeva un'autorizzazione simile a quella accordata al Bioscience Institute, autorizzazione che non è ancora arrivata.
Che i cosiddetti "viaggi della speranza" avessero come meta san Marino è fatto tutto da accertare, per il momento sussistono solo sospetti e le indagini dell'Authority proseguono per presunte iniezioni illegali di cellule staminali.
Mentre si attende a giorni la relazione dell'Authority su tutte le strutture operanti a San Marino nell'ambito delle cellle staminali, la Segreteria alla Sanità coglie l'occasione per ribadire che a San Marino è vietata qualsiasi sperimentazione sulle cellule staminali.

E' permessa la sola conservazione di cellule staminali autologhe adulte e non embrionali ad aziende che abbiano requisiti in linea con la normativa internazionale. Pertanto qualsiasi terapia a base di cellule staminali è illegale così come ogni sperimentazione, che eventualmente, sarà presa in considerazione una volta istituito il Comitato di Bioetica ed Etico.

Anonimo ha detto...

San Marino - Staminali, "nostra legge è severa"


Permessa "al momento" la sola conservazione autologa


SAN MARINO - (az) “La legislazione sulle cellule staminali nel nostro Stato è severa e permette al momento la sola conservazione autologa di staminali adulte e non la sperimentazione che, eventualmente, potrà essere presa in considerazione una volta istituito il Comitato di Bioetica ed Etico”. Con una nota congiunta la Segreteria di stato alla Sanità e l’Authority sanitaria mettono un freno alle notizie emerse nel corso dell’indagine in capo alla Procura di Torino su un presunto utilizzo di cellule staminali per la cura di alcune patologie neuro-degenerative quali SLA e Parkinson che “chiamano in causa ipotetiche strutture private operanti a San Marino”.

L’inchiesta seguita dal pm Raffaele Guarinello punta dritto sulla figura di Davide Vannoni, presidente della italiana “Stamina Foundation”, nonché amministratore unico della “Cognition”, società che offre ai clienti “metodologie di ricerca” e “strumenti di formazione”. Ma Vannoni è anche una vecchia conoscenza di San Marino. Qualche mese fa infatti presentò domanda per attivare la Rewind Biotech srl, una banca di cellule staminali. La richiesta non solo non ricevette l’autorizzazione ad operare ma fu oggetto di indagine e verifiche da parte dell’Authority sanitaria. Ma l’inchiesta torinese potrebbe avere punti di contatto anche con IMB, l’Istituto di Medicina del Benessere, anch’essa sotto indagine da parte dell’Authority sammarinese per presunte iniezioni illegali di cellule staminali.

“Siamo tranquilli - commenta Andrea Gualtieri, responsabile dell’Authority -. Al momento sul territorio sono operative due strutture regolarmente autorizzate. In questo settore con l’Italia c’è la massima trasparenza e collaborazione. Abbiamo chiesto una consulenza al ministero del Welfare italiano per valutare la nostra normativa e per potere avviare azioni congiunte proprio in caso di “triangolazioni” sospette e quindi attivare sinergie”. Intanto, nella prossima seduta consiliare, ricordano dalla segreteria alla Sanità, verranno approvate le leggi sull’istituzione del Comitato di Bioetica ed Etico e il recepimento delle direttive europee in materia di cellule staminali. Concludendo “per il momento” è esclusa la sperimentazione sulle cellule staminali, ma il comunicato della segreteria alla Sanità tiene aperta una porta: la sperimentazione “eventualmente, potrà essere presa in considerazione una volta istituito il Comitato di Bioetica ed Etico”.