martedì 8 dicembre 2009


CALCIO, SLA: NUOVO LIBRO-DOSSIER,
ECCO I CASI PIU' SCOTTANTI
Il libro-dossier scritto dal giornalista Massimiliano Castellani e pubblicato da Selene edizioni.
Nelle sue 184 pagine l'autore ha raccolto
dieci anni di indagini giornalistiche.

1 commento:

Fabio e Fabrizio ha detto...

Nell’ultimo libro-inchiesta di Massimiliano Castellani un intero capitolo sul dramma di Giorgio Rognoni, centrocampista dalla "schiena dritta" morto di Sclerosi Laterale Amiotrofica


CESENA - Un pezzo di storia bianconera raccontato con la lirica dolce del romanzo e la freddezza del dossier, nell’ultimo libro-inchiesta di Massimiliano Castellani, giornalista di Avvenire, impegnato da più di un decennio a indagare sulle cosiddette “morti bianche” nel calcio.

Per Castellani, “il morbo del pallone”, questo il titolo del libro pubblicato da Selene Edizioni, si chiama Sclerosi Laterale Amiotrofica, ovvero il morbo di Gherig meglio conosciuto come Sla: dieci anni di inchieste giornalistiche fanno da sfondo alle storie – sportive e umane – di chi è stato sconfitto dalla malattia o di chi, come Stefano Borgonovo, combatte ancora la sua battaglia.

A Giorgio Rognoni, che a Cesena giocò dal ’74 al ’78, il giornalista di Avvenire dedica un intero capitolo, una carriera dal sapore agrodolce fatta di numeri e piccoli aneddoti, raccontati attraverso i ricordi del figlio Massimo e della moglie Silvia. Storia di un centrocampista dalla schiena dritta, con le movenze signorili di un Rivera, di cui tra l’altro fece il vice al Milan per quattro anni vincendo scudetto, Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni e Intercontinentale.

Quattro stagioni da leader indiscusso a Foggia, prima di finire alla corte del Cavalluccio voluto fortemente in Romagna dal vecchio patron Dino Manuzzi. Centrocampista rapido di testa e di gambe, radar infallibile del miglior Cesena di sempre, quello che nel 1976 centrò lo storico traguardo della Uefa.

A Cesena, tra l’altro, conobbe anche quello che fu poi l’amico di una vita, fuori e dentro al campo: Mario Frustalupi, anche lui morto tragicamente in un incidente stradale nel 1990. Dopo gli anni magici con la maglia bianconera, concluse la carriera a Pistoia, portando con sé anche tanti ex compagni del Cesena, come Moscatelli, Lombardo e Bittolo.

Poi quegli strani segnali, portatori di un'insospettabile e atroce malattia: si spense il 20 marzo del 1986, tre anni dopo aver dato l’addio al calcio.

“Una storia come ce ne sono tantissime altre in questo libro – ha spiegato Massimiliano Castellani - raccontate attraverso gli occhi delle famiglie che sono poi quelle alle quali io do voce perché spesso non ne hanno avuta o peggio ancora non ce l’avranno mai. Un libro soprattutto per i giovani, a cui è bene far capire che esiste uno sport sano e un altro nocivo che spesso coincide con il professionismo esasperato, dove traumi continui, tempi di recupero troppo brevi, abuso di farmaci, pesticidi utilizzati sui campi e altri fattori imponderabili possono portare a questo tipo di malattie. Un dato importante che non può lasciare più indifferenti i tanti addetti ai lavori del mondo del calcio”.

I proventi del libro saranno devoluti in gran parte all’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofico) www.ilmorbodelpallone.it