giovedì 7 maggio 2009


Gli intrighi di Beike Europe
contributo inviato da
Cinzia Lacalamita il 30 aprile 2009
http://www.cinzialacalamita.it/con_preghiera_di_divulgazione.html


5 Maggio 2009
Proposta di confronto pubblico con rappresentanti della Beike Europe
di Cinzia Lacalamita


4 commenti:

Fabio e Fabrizio ha detto...

5 Maggio 2009





Proposta di confronto pubblico con rappresentanti della Beike Europe



di Cinzia Lacalamita



A seguito dei numerosi articoli scritti a sfavore di Andrea Mazzoleni e Gianni Demarin, rispettivamente vicepresidente e direttore dell'azienda di biotecnologia Beike Europe, continuo a ricevere quotidiane pressioni tramite e-mail da parte dei sostenitori della sopracitata azienda: un gruppo di malati, che afferma di avere avuto dei miglioramenti dopo il trattamento con cellule staminali, mi invita ad accogliere le loro testimonianze e a smetterla di tutelare tanto le industrie farmaceutiche (con le quali mi si attribuiscono dei contatti) quanto medici e ricercatori italiani.
Mi si accusa di togliere speranze a chi vede nelle staminali e nella Cina una via di salvezza. Mi si attribuisce la colpa di aver dato il via ad una campagna denigratoria nei confronti della Beike Europe per fini personali.
Mai ho affermato di essere contraria all'impiego delle staminali e mai ho puntato il dito sui medici orientali che, a differenza di quanto accade nel resto del mondo, non disdegnano la sperimentazione su esseri umani: questo a mio avviso può essere moralmente inaccettabile, ma non spetta a me giudicare, né tantomeno accusare. Le mie critiche vanno solo ed esclusivamente a Mazzoleni e Demarin, alle loro modalità di adescamento dei pazienti, alla loro scorrettezza nel non essere chiari nel dire che non vi è validità scientifica in quanto propongono, poiché loro non sono in grado (magari altri lo sarebbero) di fornire dati che tale validità confermino.
Per il resto, è vero, sto portando avanti una campagna "denigratoria" anche per fini personali, considerato che è sin troppo banale affermare che chi oggi è sano domani potrebbe non esserlo. È mio interesse, ma dovrebbe essere "fine personale" di tutti, fare chiarezza in merito ad una azienda i cui rappresentanti si rifiutano di dimostrarne l'operato con documentazione scientifica. Stando a quanto affermano Mazzoleni e Demarin, a contare non è l'evidenza scientifica, bensì l'evidenza fornita dalle testimonianze: la chiamano "evidenza dei fatti". Desolata, ma i metodi empirici non sono attendibili.
Il grossolano tentativo di lavaggio del cervello al quale vengo sottoposta, nella speranza che io cambi la mia posizione, non trova da parte mia nessun tipo di accoglimento. Non mi scalfiscono gli insulti. Non mi tange l'atteggiamento aggressivo di alcuni. Mi si chiede con tono imperativo di dare voce a coloro ai quali, nell'inchiesta svolta da Mi Manda Rai Tre (per la quale io stessa, assieme ai giornalisti Luca Colantoni e Maria Strada ho contribuito a fornire materiale di indagine), è stato vietato di intervenire.
Rispondo lanciando un appello a qualsiasi radio e/o televisione voglia invitarmi per avere un confronto pubblico e diretto con Andrea Mazzoleni, Gianni Demarin e tutti i loro pazienti che mi scrivono in privato. Sono disponibile a presentarmi da sola, senza il supporto di medici o ricercatori italiani. Sono disponibile a presentarmi in qualsiasi momento e con il solo preavviso di qualche giorno qualora il programma dovesse essere in città diversa da quella in cui vivo. Non sono un medico, non ho le competenze per parlare di staminali, né per valutare referti clinici: in qualità di persona che lavora nel mondo dell'informazione, ho però le competenze per chiedere ai rappresentanti di Beike Europe di fornire documentazione da sottoporre a commissione scientifica e di rispondere a queste domande: perché non è possibile leggere una qualsivoglia pubblicazione in merito alle cellule staminali impiegate, ai protocolli utilizzati per il loro prelievo e alla loro sperimentazione in laboratorio su tessuti e cavie? Perché non vi è alcun riferimento sui protocolli dei trial clinici, sui loro criteri di inclusione, sui dosaggi utilizzati e sul numero delle inoculazioni da eseguire? Come mai sono assenti anche i dati sui risultati di questi trial nei pazienti sottoposti alla sperimentazione? Essere a conoscenza che alcuni malati stanno meglio non è sufficiente al fine di riempire questi vuoti informativi. L'assoluta mancanza di interesse da parte di Mazzoleni e Demarin di fare chiarezza a riguardo non fa altro che aumentare lo scetticismo nei confronto dei medici che operano presso la Beike di Shenzhen. Se la Beike Europe, come si legge nel loro sito, "è un canale diretto che dall'Europa permette di accedere al trattamento con cellule staminali in Cina", dovrebbe essere anche un canale atto a favorire il confronto costruttivo con la Cina stessa e non un gioco al massacro frutto di due persone che verso le staminali hanno interesse esclusivamente economico. Questo modo di agire non consente di valutare quanto accade presso la Beike di Shenzhen e, soprattutto, è fuorviante per i futuri pazienti che dall'Italia si recheranno in Cina.



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Fabio e Fabrizio ha detto...

5 Maggio 2009





Facite Ammuina



di Cinzia Lacalamita e Fabio Amanti



Stando al racconto popolare, nella Real Marina del Regno delle Due Sicilie del 1841 esisteva un articolo del regolamento che, per rendere l'idea dell'operosità dell'equipaggio delle navi, invitava i marinai, in caso di visita di autorità superiori, a fare finta di essere costantemente affaccendati. Sebbene si tratti di un falso storico, il comando "Facite Ammuina" (che in napoletano significa fate confusione, rumore) è rimasto proverbiale. Tradotto in italiano recita: "All'ordine Facite Ammuina, tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa e quelli a poppa vadano a prua; quelli a destra vadano a sinistra e quelli a sinistra vadano a destra; tutti quelli in sottocoperta salgano e quelli sul ponte scendano, passando tutti per lo stesso boccaporto; chi non ha niente da fare si dia da fare qua e là".
L'imbarazzante numero di link segnalati alla sottoscritta, in quanto persona che segue l'inchiesta sull'azienda di biotecnologia Beike Europe e a Fabio Amanti, padre di un bimbo affetto da Distrofia Muscolare di Duchenne, che ha rifiutato l'invito dei rappresentanti della Beike Europe a sottoporre il figlio alla loro attenzione, ricorda sin troppo bene il sopracitato "Facite Ammuina": la "ciurma" di Beike Europe, capitanata da Andrea Mazzoleni e Gianni Demarin, si arrabatta da un lato a fornirci indirizzi di siti in cui si fa riferimento a trattamenti con le staminali in Cina e in Thailandia, dall'altro a segnalarci i nominativi di chi giura di aver ottenuto giovamenti.
Evidentemente non è ancora chiaro che, prima di dare il via all'inchiesta, questi "illuminanti" riferimenti sono già stati valutati con dovizia professionale. Né i siti segnalati, né le testimonianze di una manciata di pazienti soddisfatti possono sopperire ai dati scientifici che Mazzoleni e Demarin non sono stati in grado di fornire ad Amanti, a me, alla comunità scientifica internazionale e ad altri giornalisti che si sono occupati della vicenda. Nessuno ha avuto il "piacere" di leggere fosse anche uno straccio di pubblicazione sulle cellule staminali utilizzate, sui protocolli impiegati per il loro prelievo, sulla loro sperimentazione in laboratorio su tessuti e cavie, né tantomeno sui protocolli dei trial clinici, sui loro criteri di inclusione, sui dosaggi utilizzati e sul numero delle inoculazioni da eseguire. Assenti anche i dati sui risultati di questi trial nei pazienti sottoposti alla sperimentazione.
Tuttavia, per la Beike Europe tutto risulta semplice, tanto è vero che sul loro sito si legge: "Il trattamento con cellule staminali, a differenza di quelli tradizionali farmacologici, prevede un protocollo standard per le patologie attualmente accettate nei nostri Ospedali (Atassia, SLA, Lesione Cerebrale, Paralisi Cerebrale, Atrofia del cervello, Guillain-Barre, Sclerosi Multipla, Ipoplasia del nervo ottico, Frattura Spinale, Atrofia Muscolare Spinale, Ictus Infantile).
Il trattamento comprende: degenza in ospedale per paziente e accompagnatore; somministrazione di iniezioni cellule staminali contenenti ciascuna da dieci a quindici milioni di cellule (le iniezioni, su decisione medica, possono essere praticate tanto nel liquor spinale quanto per via intravenosa); sei giorni di riabilitazione alla settimana; agopuntura giornaliera; check-up iniziale e assistenza medica 24 su 24; trasporto da e per l'aeroporto. Il costo unitario per iniezione, che comprende quanto indicato sopra, è fissato in € 6000 - fino a 4 somministrazioni (trattamento minimo). La quinta e la sesta iniezione sono fornite al costo unitario di € 4000 - (trattamento consigliato 6 iniezioni). Schema riassuntivo dei costi del trattamento: 4 iniezioni € 24.000; 5 iniezioni € 28.000; 6 iniezioni € 32.000"
6 iniezioni con effetti collaterali nulli o minimi e senza rischi di rigetto sono, a loro dire, sufficienti per ottenere miglioramenti nella qualità della vita in quanto "Si è constatato che in parecchi casi, pur non guarendo la malattia, ne rallentano il progresso di fatto sino a quasi arrestata". Il tutto, per loro stessa ammissione, senza dati e percentuali di successo in quanto la differenza delle patologie trattate e le differenze tra caso e caso sono tali da impedire qualunque tipo di valutazione.
Siamo quindi davanti ad un metodo di valutazione empirico e in contrasto con una reale metodologia scientifica necessaria per proporre ai pazienti e ai loro familiari qualunque terapia, da quella meno invasiva fino al trapianto di cellule staminali.
Se i pazienti non vengono monitorati a livello clinico (durante e dopo il trattamento) non è possibile confermare la validità del trattamento stesso. Se anche centinaia di malati dichiarassero di avere avuto dei giovamenti per le più svariate patologie, questo non basterebbe per affermare che la terapia proposta funziona: la scienza pretende fatti e non parole.
I malati che guardano alla Cina come ultima spiaggia apprendono dal sito della Beike Europe che potrebbero avere dei miglioramenti: il fatto che non è detto che ciò accada appare solo nella pagina delle FAQ dove, per giunta, la cosa viene minimizzata. Non si sottolinea che, vista l'assenza di dati scientifici, si potrebbe essere trattati alla stregua delle cavie.
Le continue pressioni nei nostri riguardi, da parte dei sostenitori della Beike Europe, sono, pertanto, null'altro che l'ennesimo grossolano tentativo di sostituire dati concreti con parole che, oltre a buttare fumo negli occhi e a farci perdere tempo, a niente servono.

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Fabio e Fabrizio ha detto...

30 Aprile 2009





Gli intrighi di Beike Europe



di Cinzia Lacalamita

Comunicato Stampa con preghiera di attenta lettura e diffusione



Andrea Mazzoleni, ex infermiere sospeso dall'albo a seguito dell'accusa per truffa ripetuta, che gli è costata l'arresto quando nel 2007 era direttore amministrativo della clinica privata Gulliver, oggi ricopre il ruolo di vicepresidente dell'azienda di biotecnologia Beike Europe. Gianni Demarin, noto alle cronache del Cantone Ticino per aver tentato di arricchirsi attraverso la vendita di miracolosi beveroni dimagranti, di stupefacenti drink in grado di annullare il tasso alcolemico in pochi istanti, di portentose creme per il rassodamento e l'aumento del seno e di strabilianti accessori per l'elettrostimolazione, è il direttore della Beike Europe. Una coppia pericolosa quella di Mazzoleni e Demarin: i due loschi personaggi, a volte presentandosi con tanto di nome e cognome, altre attraverso l'utilizzo di account falsi, si insinuano nei forum di persone con familiari afflitti da SLA, Sclerosi Multipla, Atassia, Paralisi cerebrale, Ipoplasia del nervo ottico, Ictus infantile, Atrofia del cervello e Atrofia Muscolare Spinale. Il tentativo è quello di adescare nuovi pazienti a cui spillare cifre da capogiro in cambio del miracolo della guarigione. Ampiamente smascherati tanto dall'inchiesta svolta dal programma Falò, quanto da quella ad opera di Mi Manda rai Tre, "il gatto e la volpe" continuano ad agire indisturbati. Al momento utilizzano in ampia misura il noto social network Facebook: il loro gruppo ha oltre 7000 iscritti. Mazzoleni si definisce vittima di calunnie e mentre, novità dell'ultimo periodo, butta fumo negli occhi spacciandosi per "Cavaliere del Sacro Romano Impero", ci sono persone disperate che ogni giorno cadono nella sua rete.

Si prega di diffondere il più possibile.



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Anonimo ha detto...

16 Aprile 2009


Staminali: TRUFFA BEIKE



di Cinzia Lacalamita - Maria Strada - Luca Colantoni



Sul fronte della ricerca a sostegno del progresso scientifico l'Italia avrebbe molto da spiegare. Che i fondi vengano annualmente tagliati non è una novità per nessuno. Ma c'è di più: mentre ai nostri ricercatori non rimane altro che lavorare con mezzi obsoleti (o fuggire all'estero), ci si preoccupa anche di sanare il debito Alitalia utilizzando, come riportato in un articolo di Repubblica del 24 aprile 2008, soldi prelevati da un fondo pubblico creato, guarda caso, proprio per finanziare la ricerca (legge 1982/46).
Risultato? Assieme ai fondi tagliati, o gestiti con finalità diverse da quelle previste, vengono meno anche le speranze di chi è ammalato.
Da qui un proliferare di cliniche che, spesso, gridano al miracolo e spillano fior fiore di quattrini a chi, pur di guarire, è disposto a tentare qualsiasi strada: interventi costosissimi, non coperti da assicurazioni o dal servizio sanitario. A detta di molti, i cinesi sono esperti in questo. Bravissimi a promettere, meno nell'ammettere il mancato, o scarso, risultato. A pensarla così anche Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) e Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), che stanno valutando eventuali azioni legali nei riguardi di chi continua a vendere costose illusioni mettendo a rischio la vita stessa dei pazienti.
Nell'occhio del mirino di Uildm e Aisla la filiale europea dell'azienda di biotecnologia Beike ( un'azienda di biotecnologie fondata con capitali delle università di Pechino, Hong Kong e Shenzhen, e supportata anche da fondi della Riserva nazionale di Stato cinese) di Shenzhen che, attraverso il suo sito, si presenta come "un canale diretto che dall'Europa permette di accedere al trattamento con cellule staminali in Cina".
A tal proposito, abbiamo raccolto i pareri di tre figure che occupano ruoli importanti all'interno di questo poco conosciuto scenario: Andrea Mazzoleni, vicepresidente europeo di Beike, il dottor Filippo Buccella, presidente di Parent Project (un'associazione di genitori con figli affetti dalla Distrofia muscolare di Duchenne e Becker che ha contribuito con oltre 1,5 milioni di euro a oltre 50 progetti specifici), e il professor Giulio Cossu della Divisione di Medicina rigenerativa dell'Istituto scientifico San Raffaele e professore di Istologia all'Università di Milano.
Il primo, in merito alla presa di posizione di Uildm e Aisla asserisce: "Ritengo che questo atteggiamento sia dettato da un lato da una diffidenza di principio verso l'Oriente stimolata dai ricercatori occidentali che si sentono in imbarazzo rispetto al gap biotecnologico, dall'altro da un'informazione incompleta che nessuno vuole approfondire e valutare obiettivamente. Su richiesta degli organi competenti la Beike Europe è stata oggetto di analisi e valutazione dettagliata da parte dell'Ufficio federale di salute pubblica che non ha riscontrato alcun problema".
Beike, poi, ha anche provato a presentarsi alle associazioni italiane: "Abbiamo proposto a Parent Project un dettagliato protocollo, sulla base dell'esperienza di oltre 400 casi già trattati, monitorato da un neurologo di fiducia per 5 pazienti con Distrofia assumendoci il 50% dei costi al fine di disporre di un parametro preciso, che potesse essere diffuso e sgombrasse il campo da sterili polemiche, ma ci è stato comunicato il rifiuto alla collaborazione", conclude Mazzoleni.
Buccella replica: "È vero, Parent Project ha rifiutato qualsiasi tipo di collaborazione. La nostra commissione ha esaminato il materiale inviatoci da Mazzoleni, ma non ha riscontrato alcuna informazione utile a giustificare una collaborazione con Beike. Come molte altre associazioni che finanziano la ricerca, noi richiediamo un progetto scientifico da inoltrare ai revisori scientifici che ne giudicano la finanziabilità. Il nostro rifiuto è nato da un'assenza di documentazione coerente, perlomeno al nostro esame. Non metteremo mai i nostri figli in una situazione di ambiguità, dove ogni più piccolo dettaglio non sia stato verificato dal punto di vista scientifico".
Ma esiste la possibilità di verificare l'operato della Beike Europe? Esiste un referente scientifico in grado di confermare eventuali risultati dei trattamenti a cui si sottopongono i pazienti?
In occasione del recente forum cinese Cina Stem Cell Technology 2008, tenutosi presso il Medical City, China Beike ha istituito un "Comitato consultivo di esperti di cellule staminali" e un'apposita "Commissione per la sicurezza dei dati e del monitoraggio", con il compito di valutare la ricerca futura firmando accordi oltre che con Università cinesi, con l'Aelcell di Stanford California e con l' Health Science Center dell'Università di Houston. In tale occasione, il dottor Sean Hu, CEO della Beike, ha dichiarato: "Noi, come Beike, ci siamo impegnati a fornire chiarezza e risonanza nel nuovo sviluppo della ricerca sulle cellule staminali e nel campo dei trattamento. Cerchiamo di impostare lo standard globale, dimostrando che tutto ciò che facciamo è vero, sicuro e di qualità mondiale. Questo è il motivo per cui continueremo ad aumentare la trasparenza, accogliendo lo standard internazionale dei sistemi che serviranno a rendere il team Beike e i nostri servizi ancora migliori".
Cossu invita alla cautela: "Di questi giorni - dice - è la notizia di un paziente, trattato in Russia con cellule staminali neurali (di origine non ben definita) che ha sviluppato tumori nei siti di iniezione (PloS Medicine, Volume 6 | Issue 2 | e1000029, 2009)".
E continua: " Una specifica task force della Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali, di cui ho fatto parte, ha redatto delle linee guida che dovrebbero guidare il passaggio alla sperimentazione clinica con le cellule staminali. Ho stilato per il Parent Project delle linee guida per valutare l'attendibilità scientifica di tali trattamenti. È cruciale che: 1. la fonte delle cellule sia chiara e documentabile, la loro produzione avvenga in condizioni di grado clinico e che, nel caso si tratti di cellule embrionali, siano indicate le precauzioni per prevenire la crescita di tumori; 2. che l'equipe scientifica abbia pubblicato gli studi pre-clinici e clinici su riviste scientifiche internazionali; 3. che tutta la procedura e i costi relativi siano descritti in estremo dettaglio ed esista un registro di tutti i pazienti trattati con il loro follow up.
In assenza di queste informazioni i rischi del trattamento superano di molto i benefici promessi".
Non è nostro compito stabilire dove e a chi debbano rivolgersi le persone affette da malattie rare. Tuttavia è un dato di fatto che la necessità di rigorosi dati scientifici e procedurali è indispensabile per certificare la speranza dei malati. A riguardo va sottolineato che, per stessa ammissione del signor Mazzoleni, le pubblicazioni in merito ai risultati ottenuti dalla Beike sono reperibili solo ed esclusivamente in lingua cinese, mentre l'operato dei ricercatori occidentali è valutabile in lingua inglese sulle principali raccolte mediche mondiali. Ne consegue che, in assenza di maggiore trasparenza e verificabilità sull'operato dei medici orientali, un confronto alla pari risulta difficile.



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